lunedì 14 settembre 2015

OPINIONE DEL ROCKPOETA: TEMA: "Una Gita Alla Solvay"

TEMA: "UNA GITA ALLA SOLVAY"

Svolgimento

Era il 13 settembre. Piccola gita turistica dentro la "città" di Solvay a Spinetta Marengo. Una sorta di "Porte aperte alla Solvay" per mostrarsi alla gente con la faccia pulita (non a caso uso questo aggettivo) e buona.

Prima di entrare nei dettagli dell'esperienza vissuta, per chi non conoscesse le problematiche legate alla Solvay, faccio pochi cenni.  C'è un processo in corso presso la Corte D'Assise d'Alessandria con sentenza attesa per novembre di quest'anno, per disastro doloso, a causa di inquinamento dovuto a cromo esavalente.

In questo polo chimico si produce di tutto o meglio tante cose che servono a svariati prodotti: fluoro per il filo interdentale, sostanze per il goretex. ecc… 

Il problema è che nonostante le tante belle parole, Solvay scarica nel Bormida sostanze di ogni tipo compreso il cromo esavalente. Non parliamo poi dell'aria che si respira…  

Per dovere di cronaca, prima c'era Ausimont, infatti entrambe le società sono imputate. Solvay sostiene che la colpa di questo inquinamento dell'aria, delle falde acquifere insomma di tutto ricade solo su Ausimont. Ma ci sono video e rilevazioni che testimoniano chiaramente che cromo esavalente e moltissime altre sostanze sono ancora e continuamente scaricate dentro al Bormida ed ovunque. Infatti si stima che il sottosuoli dove sta la Solvay sia assolutamente da bonificare. Gli abitanti di Spinetta non bevono assolutamente l'acqua, che è "potabile" per modo di dire, ma ci si lavano, e respirano l'aria ed i gas che talvolta fuoriescono dalla Solvay.

Capisco che possiate non crederci ma vi lascio in primis alcuni video per spiegarvi meglio di cosa si tratta. 


Su come tengano tutto nascosto o ci stiano provando, QUESTO SECONDO VIDEO tratto da una trasmissione di LA 7 con intercettazioni significative, vi aprirà gli occhi ancora di più.

Ed infine QUESTO TERZO VIDEO che indica ruspe Solvay in atto mentre sotterrano e realizzano colline intere di detriti. Nel video qui sopra linkato vedete la collina in fase di realizzazione, nella mia foto "rubata" durante il giro dentro la Solvay, vedete una di queste collinette realizzata. 

Qui la mia foto…





E veniamo alla mia visita. Entri e sembra di essere ad Auschwitz. Baracconi che sembrano abbandonati, e soprattutto la puzza. Entri e ti si appiccica addosso da subito, non te la togli più. Sorrisi, saluti, gente cordiale, e poi quei palloni bianchi che contengono stands propagandistici. 

Entri prendi il trenino a vapore (aveste visto da fuori il fumo che faceva) ed inizi il tour pilotato. Ma anche attraverso questo tour capisci molte cose. In primis ti dicono di chiudere tutti i finestrini del treno o meglio del tuo scomparto. Perché se non esiste pericolo? E perché, se esiste, uscendo non abbiamo avuto mascherine? Il tour parte. Senti odori nauseanti, avverti un qualcosa che si appiccica alla tua pelle, come vi dicevo, e non te ne liberi più. Io ancora stamattina 14 settembre mentre sto scrivendo questo post sento quell'odore sulle mia mani, quella pellicola sulla pelle e ieri sera mi bruciava la gola. E pensate che io sono restato dentro per circa un paio d'ore forse due ore e mezza circa non di più. Immaginate lavorarci e viverci quotidianamente...

Primo impianto che abbiamo visitato è quello delle polveri fini. Nessuno usa la mascherina ma tutti noi abbiamo il casco. L'odore è forte e nauseante, per arrivarci vedi anche vapore che esce dall'asfalto e per loro tutto è naturale. Ti dicono che producono aria, elettricità ed hanno pannelli solari. Vero, ma  lo fanno per produrre morte. Cromo esavalente è solo una delle sostanze più terribili che escono. PFOA è un'altra, ma se avrete visto i video che non vi rubano molto tempo, avrete avuto un quadro molto chiaro della situazione.  La gente è quella che ti sorprende di più in negativo purtroppo ma su questo aspetto ci torneremo tra poco.  Nessuna mascherina vi dicevo, perché le polveri fini non sono come quelle sottili, non le puoi inalare, ti dicono (ma a me risulta che cmq si possano respirare anche attraverso la pelle) nonostante credo che siano parenti strette di quelle altre. 

Le polveri fini le ho viste, in effetti sono apparentemente più "consistenti" di quelle sottili, ma certo non fanno bene. E se poi, parole loro, esiste un errore di lavorazione, prendono quei 25kg di polveri dentro quei recipienti speciali e le cacciano via subito. Dove? Non ci è stato ovviamente svelato…

Ti dicono che hanno come rilevatori dei "nasi" che operano con rilevamenti nelle vare aree dell'impianto in un numero di 187 al minuto. Quello che non ti dicono è che se per caso un rilevamento fosse negativo, nessuno avrebbe neanche il tempo di scappare via da lì. 

Ti dicono che hanno regalato ad ARPA Piemonte una centralina di ultima generazione per i rilevamenti. Ma come mai allora la stessa ARPA è in giudizio contro la Solvay? 

Ma torniamo alla gente: molti di loro entusiasti come bambini anzi, mi correggo, molto più dei bambini portati in questo luogo di morte in numero considerevole. Pensate, piccola nota di folklore sic, che sul finire del giro abbiamo visto un video che magnificava l'operato della Solvay oltre ad esplicare i metodi di imballaggio. Ok, video finito ci si alza e si va via, giusto? No, sbagliato, alla conclusione del video, neanche si fosse trattato di un concerto rock, scrosciante applauso finale! Sono rimasto davvero basito.

Entrare in quella che veramente è una piccola città è stato sinceramente inquietante

Ma tranquilli, noi tutti siamo in errore, loro in realtà "promuovono risorse ambientali" per la salvaguardia del Pianeta…




LA SECONDA PELLE 

Gelido fetore

Entri
Ed una pellicola nauseante ti avvolge
Come una carta moschicida
Un imballaggio soffocante.

E' come una seconda pelle
Indelebile
Incolore
Che brucia come la tua gola, ogni sera.

Acqua di morte
E vorresti non lavarti
E pensi: "Meglio sporco ma sano"
E senti che la vita ti scivola via.

Luci colorate di fumo
Addobbano il cielo di morte
Qui ogni giorno è Natale!

E le tue lacrime di sangue e cromo
Non mondano e non purificano
Il tuo colpevole silenzio.

Entri
E sembra l'inferno
Auschwitz postmoderna

Entri
E ti prende un groppo alla gola 
Stuprato da sorrisi stereotipati o di facciata
Catturato da quello sguardo di incredulità
Di chi invece vorrebbe parlarti ma non può.

Noi come mosche
E l'aria che respiriamo il nostro insetticida

E vorremmo un futuro
Una nuova luce di speranza
Ma la sola luce che vediamo
E' quella di solventi chimici colorati
E le sole note che udiamo
Sono quei tre rintocchi di sirena 
Ogni mercoledì

E non ti chiedi per chi suona la campana
Perché sai che oggi o domani
Arriverà comunque
Inesorabilmente
il tuo turno
Il tuo momento.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA

Un mese dopo l'ho letta live a Genova per denunciare tutto questo...



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10 commenti:

Anonimo ha detto...

Molto bella, Daniele. Kallina

Ant ha detto...

Mi piace pensare tu stia facendo questo., e quindi grazie. :)

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Troppi veleni nel sangue dei lavoratori e dei comuni cittadini.
Saluti a presto.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CAVALIERE: condivido il tuo pensiero, e ti garantisco che sperimentare e vivere quell'esperienza di persona mi ha lasciato un segno profondo.

iacoponivincenzo ha detto...

Bellissimo servizio giornalistico il tuo, di accusa senza remore. Poesia crudelissima di quelle in cui tu ti esalti. Ma oltre te nessuno dice nulla? Nessuno fa nulla? Nessuno di quei disgraziati sciopera ad oltranza? Preferiscono crepare piuttosto che mettere di fronte agli occhi del mondo lo schifo ed i soprusi che avvengono lì dentro? E come finì il processo?

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER VINCENZO: processo ha visto in Appello molte assoluzioni o condanne lievi. Non ho notizia di ricorso in Cassazione. Molti non solo non denunciano ma lavorandoci dentro vogliono tenersi stretto quel posto di lavoro fatto di morte loro e dei loro figli.

Grazie per le bellissime parole che hai avuto peri il mio post e la mia poesia,

Franco Battaglia ha detto...

Come vedi passa il tempo ma anche quando ci sono denunce, tutto finisce per svanire come cromo esavalente nell'aria e nell'acqua.. finiremo soffocati dalla nostra ingordigia. E la cosa peggiore è che non manca tanto...

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER FRANCO: lo so hai ragione, ma non posso arrendermi, non ne sono capace, non ancora almeno.

Patricia Moll ha detto...

Ecco... appunto! Cromo di qui, cromo di là, poi amianto, poi.. poi.. poi... oggi fibre di plastica. E ci si stupisce dell'aumentare dei tumori, delle morti eccessive tutte per la stessa malattia.
Way Assauti, Silvay, Acna... e quante altre!

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER PATRICIA: infatti, e ti garantisco che fu un'esperienza davvero significativa